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Tpl, firmato il contratto di servizio tra Regione Toscana ed Autolinee Toscane In evidenza

11.08.20 - E' stato siglato da Regione Toscana ed Autolinee Toscane il nuovo contratto di servizio che regolerà il trasporto pubblico locale in Toscana per i prossimi 11 anni. Si chiude così, secondo la Regione Toscana, "un’azione di riforma del trasporto pubblico locale iniziata 10 anni fa".

"Si tratta di un atto dovuto, nel rispetto degli obblighi di legge e degli impegni sottoscritti, che segue l'aggiudicazione definitiva della gara avvenuta nell'aprile 2019. In questo modo si compie un passo in avanti nell'iter di legge verso una nuova gestione del servizio pubblico", così il comunicato dell'agenzia Toscana Notizie. 

Sull'edizione odierna di Repubblica Firenze (articolo a firma Ilaria Ciuti), Bruno Lombardi, presidente di AT, dichiara che la chiave del nuovo contratto è "il lungimirante lotto unico regionale che permetterà a un'unica grande azienda non solo di migliorare il servizio già buono delle città maggiori come Firenze, ma di innalzare allo stesso livello il servizio carente delle zone più deboli". 

Secondo Mobit (il consorzio dei gestori locali), si tratta "dell'ennesima forzatura da parte della Regione"[...]" il tutto con l'evidente scopo, da perseguire prima della scedenza del mandato dell'attuale Giunta e del suo Presidente, di costituire una situazione di fatto che superi quella diritto, senza la minima giustificazione sul piano dell'interesse pubblico".

I nodi in breve 

Alcuni nodi, in realtà, sembrano ancora aperti: la cessione dei cespiti, il contenzioso amministrativo ancora in corso e l'inchiesta della Procura che viaggia parallela.

Nodi confermati dal comunicato di Toscana Notizie stessa in cui si legge che "l'obiettivo è quello di giungere al più presto al passaggio dei beni necessari all'esercizio dal vecchio al nuovo gestore." I contratti di cessione dei cespiti, di fatti, sarebbero ben lungi dall'essere stati firmati e, secondo notizie di stampa, permane il disaccordo tra le parti sui valori di cessione.

Altro fronte aperto è il contenzioso amministrativo che chiama il Consiglio di Stato ad esprimersi il prossimo 8 ottobre. Al centro dell'attenzione, una sentenza del TAR dello scorso marzo che aveva respinto il ricorso di Mobit. Al centro della questione era (ed è) il nuovo PEF - il Piano Economico Finanziario - presentato da AT che, secondo i ricorrenti, non avrebbe rispettato i requisiti di bancabilità e sostenibilità secondo le regole imposte dalla gara stessa (si parla in particolare dei contratti di leasing dei bus). 

A fianco a questo viaggia l'inchiesta della Procura, i cui risvolti (riguardanti ancora il secondo PEF di gara) sembrano ancora poter influenzare l'esito della gara stessa.  

Insomma, nonostante la firma del contratto, la partita non sembra essere chiusa. Le imminenti elezioni regionali toscane potrebbero, in qualche modo, essere un punto di svolta e di chiarezza oppure di ulteriore confusione. Ma per scoprirlo dovremo aspettare - forse - il 21 di settembre. 

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Ultima modifica il Domenica, 22 Novembre 2020 10:36

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